Il crowdfunding è uno strumento di raccolta di capitali che ha lo scopo di cercare sostenitori per il finanziamento di progetti, caratterizzato dal contributo di piccoli e medi donatori e finanziatori. Si tratta di un’innovativa modalità di investimento rivolta ad una platea illimitata di finanziatori che, attraverso il web, accede ad informazioni su progetti specifici, nei quali è possibile investire agevolmente somme non necessariamente elevate.
Ne esistono diversi tipi, applicabili a vari settori, tutti regolati dalla legge.
Come funziona
Il crowdfunding, dall’inglese crowd (folla) e funding (finanziamento) è un processo mediante il quale più persone investono somme di denaro per finanziare un progetto imprenditoriale o iniziative di vario genere. È un tipo di raccolta fondi che avviene via web tramite piattaforme (o “portali”) specifiche che promuovono l’incontro tra chi ricerca fondi per sostenere i propri progetti e i potenziali investitori. Grazie a queste piattaforme, dunque, chiunque può partecipare a operazioni finanziarie un tempo riservate a investitori qualificati, anche investendo piccole somme. Oltre al coinvolgimento di numerosi investitori, un altro vantaggio di questa innovativa forma di investimento sta nella semplicità dei mezzi utilizzati. Il web, infatti, è uno strumento rapido e allo stesso tempo sicuro: l’investimento avviene su piattaforme dedicate, tenute a rispettare requisiti specifici, imposti dalla legge. In particolare, la piattaforma permette a chi necessita di fondi di avere un proprio profilo dove inserire la finalità dell’iniziativa da finanziare, la descrizione delle attività, le storie dei beneficiari, l’obiettivo economico perseguito. In tal modo, l’investitore reperisce agevolmente le informazioni necessarie per scegliere liberamente e in tutta sicurezza il progetto da finanziare.
Quali tipi di crowdfunding esistono?
“Reward“, “Donation“, “Lending” e “Equity“: ecco le 4 tipologie principali di crowdfunding, nate con l’obiettivo di favorire la diffusione di strumenti di microfinanziamento, ma anche per agevolare i singoli investimenti, a seconda del progetto da finanziare e del regime giuridico e fiscale del Paese in cui avviene l’investimento.
Il Reward è un modello di investimento in cui l’investitore effettua una donazione e riceve in cambio una ricompensa (appunto “reward”) mentre il Donation, consiste in una donazione in denaro che avviene da parte di un investitore che sceglie liberamente di finanziare un progetto, senza ricevere nulla in cambio.
Per quanto riguarda il Lending, invece, si tratta di una raccolta fondi in denaro, che avviene sotto forma di prestito e che prevede un corrispettivo finanziario.
Le piattaforme predisposte gestiscono richieste di finanziamento, rispetto alle quali è prevista una remunerazione del capitale che avviene tramite il pagamento di interessi. Questo tipo di attività è regolata dalle leggi sul credito e sottoposta alla vigilanza della Banca d’Italia.
Infine, con l’Equity crowfunding l’investitore, a fronte dell’impegno del proprio capitale, ottiene la partecipazione alla compagine finanziaria dell’impresa finanziata. Chi sceglie di investire in un progetto diventa socio della società in cui investe: l’investimento in una S.p.a., ad esempio, avviene attraverso l’acquisto di quote societarie (equity). Tra i numerosi settori in cui è possibile ricorrere a questo strumento, particolare rilevanza assume oggi quello del crowdfunding immobiliare. Grazie al real estate crowdfunding, gli investitori privati hanno potuto affacciarsi sul settore dell’immobiliare, fino a qualche anno fa appannaggio solo di chi aveva la possibilità di investire ingenti capitali. La raccolta avviene mediante piattaforme dedicate, come Concrete Investing, che svolgono numerosi compiti, tra cui presentare i progetti immobiliare ai propri utenti, offrendo valutazioni dettagliate rivolte a finanziatori non necessariamente esperti e qualificati. Le piattaforme hanno dunque il delicato compito di guidare i potenziali investitori, sia professionali che retail, nella valutazione e nella scelta dei progetti da sostenere, ecco perché sono sottoposte a regole molto rigide, imposte dalla legge.
Come si fa il Crowdfunding in Italia
In Europa il crowdfunding è disciplinato da una normativa specifica ed organica: il Regolamento UE 1503/2020, relativo ai fornitori europei di servizi di crowdfunding per il business. Il Regolamento mira a uniformare la regolamentazione del settore in tutti gli stati membri dell’Unione Europea. Per quanto riguarda l’Italia, invece, il decreto-legge n. 179/2012 ha delegato alla Consob il compito di regolare il fenomeno. Tale disciplina è oggi prevista dal regolamento del 26 giugno 2013, mediante il quale la Consob, al fine di tutelare l’investitore, ha disciplinato gli aspetti più rilevanti del nuovo strumento di investimento imponendo a ciascuna piattaforma il rispetto di requisiti specifici.
Primo tra tutti: la gestione delle piattaforme di Equity Crowdfunding soggiace all’autorizzazione della Consob. Inoltre, gli offerenti possono essere soltanto start-up o PMI innovative, OICR e società che investono prevalentemente in start-up o PMI innovative, o società di sviluppo immobiliare.
Concrete Investing segue da sempre con estrema attenzione l’evoluzione della normativa in materia di crowdfunding così da essere sempre in regola con quanto imposto dalla legge. Tutte le informazioni relative alla nostra piattaforma e ai progetti di Real estate equity crowdfunding che proponiamo, sono reperibili sul nostro portale. Registrati gratuitamente con il tuo indirizzo email per avere accesso a tutto il materiale informativo.