Equity Crowdfunding e dichiarazione dei redditi

L’Equity Crowdfunding

Il Crowdfunding (da “crowd”- folla, e “funding”- finanziamento) è uno strumento che, attraverso piattaforme online, consente di raccogliere fondi per finanziare un progetto imprenditoriale in modo collettivo.
Si tratta, quindi, di una modalità di investimento che permette al risparmiatore di diversificare l’investimento dei propri risparmi e sostenere progetti in cui crede, in diversi settori, come quello dell’innovazione o quello immobiliare.

Tra le tipologie di Crowdfunding vi è l’Equity: l’azienda che raccoglie i fondi riconosce al singolo investitore una partecipazione alla società. L’investitore diventa quindi socio in virtù della partecipazione acquistata e partecipa agli utili della società. 

Questa nuova modalità di investimento produce numerosi vantaggi: si rivolge ad una vasta platea di soggetti anche non qualificati che possono investire piccole somme, avviene rapidamente attraverso il web ed è un investimento sicuro, perché le piattaforme dedicate all’investimento sono autorizzate dalla Consob

Oltre a tali vantaggi, investire nell’Equity Crowdfunding produce anche benefici sul piano fiscale.

In Italia, infatti, vige un’apposita normativa che prevede specifiche agevolazioni fiscali ai fini delle imposte sui redditi, per chi investe in Startup o PMI innovative, in cambio di Equity.

Equity Crowdfunding e tassazione

L’Italia si è dotata di una normativa specifica che disciplina la raccolta di capitali tramite portali di Equity Crowdfunding: il Regolamento n. 18592/2013 emanato dalla Consob.

Il tema della tassazione nel Crowdfunding viene analizzato con riferimento a due aree: l’applicazione dell’IVA e la tassazione dei redditi derivati da Equity Crowdfunding.

Per quanto riguarda la prima, l’art. 135, comma 1, lettera f), della Direttiva 2006/112/CE (c.d. “Direttiva IVA”) prevede che l’emissione delle partecipazioni societarie è un’operazione esente dall’IVA

Per quanto attiene alla tassazione, va premesso che i guadagni del Crowdfunding sono considerati come redditi di capitale.
Ne deriva che l’investitore socio paga una percentuale in base al reddito percepito in seguito alla distribuzione degli utili. 

La tassazione varia a seconda che ci si riferisca a persone fisiche, che producono redditi rilevanti ai fini dell’IRPEF, o alle persone giuridiche che, invece, producono redditi rilevanti per l’IRES. In particolare, per le persone fisiche le tasse si caratterizzano per un’aliquota unica al 26%, pari a quella degli investitori finanziari. 

Tuttavia, vi sono delle eccezioni e ciò in quanto la tassazione sull’Equity Crowdfunding si caratterizza per una serie di agevolazioni fiscali.

Equity Crowdfunding e agevolazioni fiscali

Per favorire la nascita di Startup e PMI, sono state previste diverse misure che consentono all’investitore di richiedere una detrazione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi, a patto che si sia investito in startup o PMI innovative.
La detrazione, quindi, dipende dall’“innovativitàdel progetto.

I vantaggi fiscali previsti per chi investe in Equity Crowdfunding possono essere suddivisi in due categorie: benefici previsti a favore di persone fisiche e benefici previsti a favore di persone giuridiche.

Benefici previsti a favore di persone fisiche

Le persone fisiche producono redditi rilevanti ai fini dell’IRPEF e le agevolazioni fiscali previste per tali soggetti sono disciplinate dal d.l. 19 maggio 2020, n. 34.

Tale decreto (c.d. minimis) prevede che la persona fisica che investe in Startup o PMI innovative dal 2020 (anno di entrata in vigore del decreto) in poi, possono detrarre ai fini IRPEF un importo pari al 50% dell’investimento effettuato. Questo è previsto allo scopo di incrementare il favore nei confronti delle Startup e PMI innovative.

Benefici a favore delle persone giuridiche

Tali soggetti producono redditi rilevanti ai fini IRES ed hanno diritto ad una deduzione dall’imponibile relativo all’anno in cui hanno effettuato l’investimento. La deduzione prevista è pari al 30% dell’importo investito, ma è prevista una soglia massima di 1,8 milioni di euro per ciascun periodo di imposta. 


Ovviamente per ottenere le agevolazioni fiscali è necessario presentare un’adeguata documentazione.

L’investitore deve farsi rilasciare dalla Startup o dalla PMI un’apposita certificazione che attesti in modo dettagliato l’investimento.
Questa deve essere rilasciata entro 60 giorni dal conferimento e si aggiunge ad una copia del Piano di Investimento che contiene i dati relativi all’attività svolta e all’andamento delle vendite.
Per le detrazioni previste per le persone fisiche e, in particolare, per le detrazioni pari al 50% dell’investimento è poi necessaria apposita PEC dal MISE che attesti la possibilità di usufruire della detrazione.

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