Per il mercato immobiliare, si è appena concluso un anno positivo: nel 2022 i volumi d’investimento nel settore, in Italia, hanno raggiunto gli 11,7 miliardi di euro, con una crescita del 12,5% rispetto al 2021.
Si tratta di una crescita considerevole, soprattutto alla luce del quarto trimestre dell’anno che ha registrato un calo del 51% rispetto allo stesso periodo del 2021, e del 26% rispetto al trimestre precedente.
Il rallentamento del quarto trimestre, causato dalla crescita dell’inflazione e dal conseguente aumento dei tassi di interesse, si trascinerà anche nei primi mesi del 2023, per il quale, dunque, si prevede un aumento dei prezzi e una diminuzione delle compravendite.
Una situazione che, però, secondo gli esperti, non dovrebbe causare una vera e propria crisi nel mercato.
Mercato immobiliare: l’andamento nel 2022…
Per comprendere quale sarà l’andamento del mercato del 2023, è necessario anzitutto analizzare i trend che hanno caratterizzato il mercato immobiliare nel 2022.
Il Terzo Rapporto di Nomisma mostra dati molto positivi soprattutto nel primo semestre: le dimensioni del mercato immobiliare residenziale hanno superato quelle del periodo precedente alla pandemia, aumentando del 34,2% rispetto al primo semestre del 2019.
Le compravendite hanno registrato un aumento del 10,1% rispetto al semestre precedente.
Nel secondo semestre dell’anno si è registrato un calo delle transazioni dell’8,9% e dei volumi di investimento che ha interessato le principali asset class, riguardando ad esempio la logistica, il retail, l’ambito direzionale e residenziale.
Questo trend, coerente con quanto accaduto nei principali mercati europei, influenzerà i primi mesi del 2023.
… e le previsioni per il 2023
Il 2023 inizia con l’aumento nei prezzi degli immobili e, secondo gli analisti, proseguirà con un calo degli acquisti degli appartamenti, tanto che si prevedono a livello nazionale circa 100.000 compravendite in meno rispetto al 2022.
Si ritiene che ad incidere sull’andamento del mercato residenziale sarà l’aumento dei tassi di interesse sui mutui, che nel 2022 non era ancora considerato oltre il livello di guardia. A riguardo, gli esperti osservano che un ulteriore innalzamento della curva inflattiva spingerebbe la BCE ad un aumento dei tassi e questo potrebbe determinare una diminuzione della domanda di acquisto.
L’inflazione, infatti, determinerà l’aumento del costo delle case in vendita, dei tassi d’interesse dei mutui e, quindi, una riduzione del numero delle compravendite e un allungamento dei tempi di vendita.
Si prevede una diminuzione del numero di mutui immobiliari concessi, che nel 2023 scenderà da 54,2 miliardi (dati relativi a Febbraio 2022) a 44,4 miliardi di euro.
Il residenziale in Italia nel 2023: le previsioni
Nonostante le previsioni relative all’incremento dei prezzi delle case in vendita e alla diminuzione delle compravendite, gli esperti del settore immobiliare ritengono che non vi sarà una vera e propria crisi del mercato.
Un maggiore innalzamento dei prezzi è previsto per le grandi città italiane, che vedranno una crescita dei costi medi omogenea, fatta eccezione del Sud Italia.
Secondo un’analisi comparativa del mercato immobiliare nelle dodici principali città italiane, è in aumento il divario tra il Nord e il Sud di Italia, con una notevole differenza di prezzi.
Sono proprio le metropoli del Sud, infatti, a dover essere più attenzionate da chi intende investire nell’immobiliare.
I prezzi sono destinati ad abbassarsi, seppur lievemente, a Napoli (dove si passa da 2.737 euro/mq a 2.696 euro) e Palermo (da 1.323 euro/mq a 1.310 euro).
Al contrario, l’incremento maggiore è atteso a Genova, Bologna e Verona.
Si colloca in vetta anche Milano, che si conferma la città più cara, dove si registra un prezzo di 5300 euro/mq.
L’aumento dei prezzi degli immobili si registra infatti anche nel capoluogo lombardo, dove calano gli affari, ma non i prezzi delle case, rispetto ai quali si prevede un incremento del 2,9%.
Gli analisti prevedono una crescita omogenea, che interessa quasi tutti i quartieri, con rare eccezioni.
Secondo le prime stime, infatti, solo i quartieri di Ponte Lambro-Santa Giulia e Palestro continueranno ad avere prezzi stabili ed in linea con il 2022.
Da evidenziare l’analisi che riguarda Roma.
Le previsioni evidenziano per il 2023 un’inversione di tendenza rispetto agli anni passati.
I quartieri centrali, infatti, sono in via di espansione con prezzi stabili e non in aumento.
Una sostanziale stabilità è prevista per il centro storico e per le zone circostanti con particolare riferimento a Trastevere e Re di Roma.
Noi di Concrete Investing continueremo, come sempre, a monitorare l’andamento del mercato immobiliare, per offrire ai nostri investitori un supporto sempre aggiornato e competente. Per avere maggiori dettagli sui progetti proposti dalla nostra piattaforma è sufficiente registrarsi con la propria email sul nostro portale.