Gli smart building si servono delle più moderne tecnologie per garantire risparmio, comfort, sicurezza ed un bassissimo impatto ambientale.
Il comparto edile è responsabile di circa il 40% delle emissioni di anidride carbonica a livello globale. E nell’ottica di un’indispensabile e rapida inversione di rotta, il ricorso all’edilizia smart può davvero fare la differenza. Secondo le stime di Research for Markets, il peso del mercato globale degli edifici intelligenti passerà da quasi 8,5 miliardi di dollari (2016) a 57,8 miliardi entro il 2023, con un tasso annuo di crescita composto del 31.5%.
Cos’è uno smart building
La Commissione Europea definisce gli smart building come “un insieme di tecnologie di comunicazione che consentono a diversi oggetti, sensori e funzioni all’interno di un edificio di comunicare e interagire tra loro e anche di essere gestiti, controllati e automatizzati in modo remoto”. Questo significa che in uno Smart Building tutti i principali impianti (energia, telecomunicazioni, ventilazione, riscaldamento, fino alla sicurezza) sfruttano piattaforme digitali e sensoristica elettronica per funzionare. E possono comunicare in maniera automatizzata e integrata tra di loro attraverso un’infrastruttura software di supervisione e controllo. Edifici di questo tipo, che fino a qualche anno fa sembravano fantascienza, sono già presenti oggi in molte città europee. Pensiamo al caso di Torre Milano, progetto immobiliare realizzato con pratiche costruttive innovative, alti standard energetici e servizi di domotica all’avanguardia. I vantaggi offerti dal ricorso all’edilizia intelligente sono molteplici, primo tra tutti la possibilità di ridurre vertiginosamente l’impatto ambientale.
Smart building: la svolta green dell’edilizia
Gestire le risorse puntando all’efficienza energetica è una delle priorità degli smart building. A questo scopo, gli edifici smart sono integrati da dispositivi in grado di ottimizzare i consumi. Ad esempio, con il sistema di BMS (Building Management System) collegato a quello di illuminazione è possibile accendere e spegnere le luci in orari ottimali o variarne l’intensità tenendo conto del minore o maggiore oscuramento delle finestre smart. Appositi sensori possono comprendere l’effettiva presenza di persone negli ambienti, regolando di conseguenza luci e temperatura così da evitare sprechi.
Ma per generare benefici davvero rilevanti dal punto di vista ambientale, un edificio deve essere smart sia prima che dopo il suo “ciclo vitale”. Questo significa dire addio alla vecchia idea di “costruzione”, rimpiazzandola con quella di “assemblaggio”. I materiali scelti per l’assemblaggio degli smart building del futuro saranno preferibilmente riutilizzabili una volta conclusosi il loro ciclo di vita. Per la progettazione degli edifici intelligenti, è sempre più diffuso il ricorso al Building Information Modeling (BIM), uno strumento che consente di ottimizzare la pianificazione, la realizzazione e la gestione di costruzioni tramite l’aiuto di un software ad hoc. Grazie a questo strumento è possibile visualizzare la costruzione come un modello tridimensionale fedele all’originale, garantendo una forte riduzione di costi, logistica e tempistiche. Il tutto con evidenti ricadute positive sull’ambiente: meno sprechi di materiale, minimizzazione degli errori di progettazione, riduzione della durata dei cantieri, supporto per la progettazione sostenibile.
Confortevoli e salubri: gli altri vantaggi degli edifici smart
I vantaggi dell’edilizia intelligente non sono solo ambientali. Il risparmio in termini energetici, infatti, è favorevole anche sul versante economico. L’uso efficiente di illuminazione, riscaldamento e condizionamento produce un risparmio in bolletta non indifferente. Inoltre, un edificio intelligente regala ai propri inquilini comodità fino a qualche anno fa impensabili. Pensiamo, ad esempio, alla possibilità di gestire gli elettrodomestici direttamente dallo smartphone e, con analogo approccio, controllare la temperatura di casa anche quando siamo lontani. L’illuminazione, poi, può “seguire” le persone senza bisogno di interruttori e regolarsi in base alla luminosità che filtra dalle finestre, anch’esse smart.
In più, dal punto di vista sanitario, lo smart building può fare la differenza. Edifici in grado di monitorare la qualità dell’aria e i livelli di inquinanti, infatti, riescono a garantire ambienti più salubri. Sistemi di scanning corporeo all’entrata, tecnologie contacless e wireless, voice control e riconoscimento facciale: ecco altre innovazioni in grado di ridurre al minimo il contatto con superfici potenzialmente contaminate. Complice la pandemia in corso, del resto, l’attenzione alla sicurezza sanitaria non solo coinvolge gli edifici ma l’intero sistema urbanistico. Già da qualche tempo, infatti, oltre che di smart building, si parla anche di smart e safe city: spazi urbani ridisegnati in funzione delle nuove richieste del mercato immobiliare post-Covid.
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